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/ #43
OlOHH
LA
DI GOLCONDA
© pefca Semtdefcia tu ^ue atti
DA RAPPRESENTARSI
LA PRIMAVERA DEL 1843-
.*
NELLA TIPOGRAFIA FUSI E C03IP.
MUSIC LIBRARY
UNC-CHAPEL HILC
&vvtztìM$ni&
U n cavalier francese per nome Saint Phaf
che per comodo del verso vien chiamato Voi-
marj s'invaghisce di Alina, leggiadra e spi¬
ritosa villanella di Provenza > le dà fede di
sposo , e parte da lei costrettovi da imperiose
circostanze. Alma ne va in traccia, ma è presa
dai pirati e condotta schiava in Golconda.
Quivi piace al re , gli diviene sposa , e dopo
alcun tempo rimane vedova . Tutti i Grandi
fanno a gara per ottener la mano della bella,
regina , ed essa è costretta dalle leggi del
regno a scegliere un successore al defunto
marito. Ili quel mentre giunge in Golconda
un ambasciatore francese: egli è Volniar.
Quel che succede vedesi nell ? opera. Il sog¬
getto è tolto da una novella del cavaliere di
Bou fflers , tranne /’ episodio di Fioriva e
Belfiore ? immaginato per dar luogo ad un
giocoso contrapposto di caratteri .
4
PERSONAGGI
ALENA, Regina di Golconda
Sigi Anìietta De la Grange.
FIORIRÀ ; giovane francese , di lei confidente
Sigi Margherita Bruscoli.
VOLMÀR, ambasciatore francese
Signor Giuseppe Bruscoli.
BELFIORE , ufficiale, di lui amico
Signor Cesare Socires.
SFIDE, principe del sangue, visir della regina
Signor Guglielmo Fcdòr.
ÀSSÀN , ufficiale del regio palazzo
Signor Antonio Bruni.
Cori e Comparse.
Grandi del regno. — Ufficiali , soldati francesi
c Indiani — Paesani provenzali.
La Scena è in Golconda.
( I versi virgolati si ommetlono )
Musica del Maestro sig. Gaetano Donizzetti.
ORCHESTRA
Maestro Direttore
Sig. Tosi Dott. Luigi.
Primo Violino e Direttore <T Orchestra
Sig. Sordelli Giuseppe figlio.
Primo Violino dei secondi
Sig. Vaidata Gaetano.
Violoncello — Sig. Porta figlio.
Primo Contrabasso — Sig. Rossetti Giuseppe.
Prima Viola — Sig. Milani Pio.
Primo Clarino — Sig. Gatti Luigi.
Primo Oboe — Sig. Giuseppe Pietra
Primo Flauto — • Sig. Pasi Giuseppe.
Primo Fagotto — Sig. Zacchi Giuseppe.
Primo Corno — Sig. Tosi Ercole.
Prime Trombe a vicenda
Sigg. Corbella Gaetano e Gatti Ambrogio.
Primo Trombone — Sig. Golgi Vincenzo.
Maestro dei Cori — Sig. Fontana Uggero.
Suggeritore • — ■ Sig. Tagliani Paolo.
G
SCENA PRIMA
Magnifico padiglione negli appartamenti delia Regina
di Golconda. Il fondo é coperto da seriche cortine.
Coro di Grandi del regno , indi Alina e Fior ina
Or che da te rimovi
Del mesto lutto i veli ,
Fia che il bel volto sveli
In tutto il suo splendor.
Luce e letizia piovi
De’ tuoi fedeli in cor.
Tal, diradato il nembo
Della procella oscura 9
Brilla per l'aria pura
L’astro del ciel maggior,
E di natura in grembo
Spande letizia e amor. ( cessano i
canti , AUna viene , Fior, la segue animand. )
Ali. Che vai ricchezza e trono
Quando sospira il cor.
Tutta la vita io dono
Per un sol dì d’amori
D* amor il mondo è pieno,
Ho mille amanti al giorno,
Quanto mi veggo intorno
Parla d’ amore a me.
Ma perchè geme in seno
Afflitto il cor, perchè?
Perchè non trovo - nel mondo intero
Chi ama davvero. - chi amare ognor.
Un sol ne amai, Fiorina, il sai}
Nè un altro oggetto - può entrarmi in cor.
Ah! il mio diletto - mi rendi, Amor.
PRIMO
7
SCESI II.
Assetti e dette.
A ss. Impazienti i Principi
Pel tuo tardar. Regina,
(die si sollevi attendono
Questa regai cortina ,
E ai Grandi, ai Duci, al Popolo
A 1 ffn palesi il Re.
Tutti.
Ali. (Vana d’ amor memoria.
Ti parti ornai dal seno :
Le lue speranze inutili
Più non offrirmi almeno
11 mio destino a compiere
Forza concedi a me. )
Gli alttì Voli sì dolci e teneri
Movi a far paghi appieno:
Yeggau le genti splendere
Il volto tuo sereno ,
E mirili liete e adorino
L'astro dell’India in le.
SCENA III.
Ad un cenno di Alina spariscono le cortine e lasciano
vedere un’ ampia galleria , dal cui fondo scorgesi
il mare. rFutto il luogo è occupato dai Duci e dal
Popolo. Seide è in mezzo al corteggio.
Coro Generale.
Salve, o sole, maggiore di quello
Che del Gange si specchia nell’ onda,
A te fiori tributa Golconda,
Inni, aromi ed incensi al tuo piè.
Nuova vita , splendore novello
Questo regno riceve da te.
8 ATTO
Sei. Adorala Regina , ornai del lutto
Volsero al line i giorni. - Il fato estremo
Del nostro e tuo Signor assai piangesti.
Un re ci promettesti,
Rendici aitine un re: noi la tua scelta
Giuriam di rispettar, giuriam serbarci
Al più felice ubbidienti e fidi.
I merli di ciascun libra e decidi.
Se valor, rispetto e fede
Trovan grazia agli ocelli tuoi ,
Aspirar , ciascun di noi
Può del pari al tuo favor.
Ma se amor da te si chiede,
Puro amor costante e fido ?
Mia regina, io sol confido.
D’ ottenere il tuo bel cor.
Coro Ah ! più d’ un qual dea 1’ adora ,
Pur si tace e a lei noi dice:
Ella scelga.
Ali. IJn giorno ancora
Concedete . . .
Sei. e Co io Or più non lice.
Scegli alfin dell’ India al trono.
Del tuo sposo il successor.
Ali. Poiché a tal costretta io sono
Scelgo adunque . . . (odesi scoppio d ’ art.)
Tutti Qual fragor ?
SCENA IV.
A ssan e detti
Ass. Di pace messaggio
La Francia ne manda ,
Di porgerti omaggio
Il Duce domanda.
Ali. 11 Duce?... e s’appella?
Ass. Enrico Volmar.
PRIMO 9
Alt. Volmar !
Fior . (Questa è bella!)
Ali. ( Mi sento mancar. )
Tutti Regina!... che avvenne?
Sei. ( Di nuovo dispero. )
Ali. Con pompa solenne
S’ onori il guerriero.
( È desso il mio bene,
Un Dio lo guidò. )
(Avvezza fin ora - ai mali alle
Sì rapido bene - comprender
Fior . ( Possibile ! ancora - verace non credo
Il caso che vedo, - che intender non so. )
Donne Con pompa solenne - s’onori il guerriero
Di pace foriero -che Francia mandò.
Gli ( Un’ altra dimora - da mettere in campo.
altri Ancora un inciampo - l’ infida trovò. )
( Sei. parte con A ssan . ed i Glandi.
pene,
non so.
)
SCENA V.
Alina e Fiorina .
Ali. Fiorina!... io non ho fibra
Che non mi tremi in petto.
Fior. Io mi confondo.
Che se si danno al mondo
Di sì bizzarri casi, un giorno o l’altro
Mi aspetto di vedermi innanzi agli occhi
Quel bel mobile al quale io fui sposata.
Ali. Te 1’ auguro di cuor.
Fior. Bene obbligata !
Ali . Ma intanto che ne dici ?
Come lo troverò? fedele ancora,
O incostante, spergiuro ?
Fior. « Oh ! se pensasi®
» Di trovarlo qual era ai lieti giorni
« Del vostro amor primiero ^
» State fresca davvero.
io ATTO :
Ali . 99 II cor mi dice
*5 Che tal lo rivedrò come il lasciai.
Fiat'. » Eh ! che in amor non s’ indovina mai.
» Un lustro intero è corso
» Da che siete divisi , ed in un lustro
* Cambiano le città , cambiano i regni ,
» Figuratevi un giovane francese.
Ali. » Ebben la verità ci fia palese.
» Ascolta : io metter voglio
. * Alla prova quel cor^ » pria di svelarmi.
Vederlo, interrogarlo, e sconosciuta
Investigar gli alletti suoi mi giova.
Vieni. " '
Fior. Per me risparmierei la prova, {partono)
, SCENA VI.
Sala terrena negli appart. destinati agli Ambasciatori.
Voltnar e Belfiore.
( Sono introdotti da genti addette alla Reggia )
Bel. Bel paese, ciel ridente,
Sesso amabile e vivace:
Cavalier , sia guerra o pace ,
Non mi movo più di qua.
Voi. Anzi io parto immantinente . . .
Bel. Tu sei cieco alla beltà.
Voi. Io del sesso ammiro il merto ,
Ma mi piace un solo oggetto :
Altra via d’ entrarmi in petto
Più 1J amor non troverà.
Bel. Ed il mio gli è sempre aperto . . .
Voi . Tosto ei v* entra, e tosto va.
Bel. Un prodigio , a quel eh’ io sento ,
Era adunque il tuo tesoro.
Voi . Le virtù divise in cento
Tutte avea colei che adoro.
PRIMO
Bel.
E tal perla preziosa
Era dunque? . . ..
Voi
La mia sposa
Bel
E tu V ami?
Voi
Come pria ,
Come allor che a me s’ offrì .
Bel
Bagattella ! ed io la mia
Non 1’ amai che quattro dì.
Esigente , fantastica , altera ,
Brontolona , gelosa , severa, .
Notte e giorno alle coste mi slava,
A bacchetta volea comandar.
Voi Schietta, ingenua, tranquilla, sincera,
Amorosa, gentil, lusinghiera
Respirare in me solo sembrava,
Non sapea che piacere ed amar.
a 2 Ah 1 dal dì che mi venne rapita
Ogni dal core è bandita .*
& g,0ja
Bel Se per caso trovar la dovessi,
Mi vorrei , giuro a Racco, annegar.
Voi Se per sempre perduta 1’ avessi ,
Non saprei di me stesso che far.
Bel Oh ! vedi in casi eguali
Quanta di naturali
Abbiam diversità! Tu corri il mondo
Sperando sempre di trovar 1' amante,
Io temendo incontrarla ad ogni istante.
Tu mal preghi ai corsari
Che te E hanno rapita, io benedico
Quei che me 1’ hanno tolta... In questo modo
Mentre tu ti lamenti ^ io me la godo.
Voi Ah ! se la tua Fiorina
Somigliasse ad Alina ! Oh ! se veduta
Meco F a vessi nel natio villaggio
Bella del suo candor , bella de’ suoi
Modi innocenti e casti !
Bel Ci ho veduto la mia: questo ti basii.
ATTO
Modesta villanella
Era Fiorina anch’ella... Appena sposa
Prese una tal baldanza...
Voi. Taci, taci : qualcuno a noi s’ avanza.
SCENA VII.
Assali) con seguito di schiavi. Indi Alina e Fior irla ,
vestite semplicemente , coperte da un lungo velo.
Ass. Prima che al suo cospetto
La Regina vi chiami , alcuni invia
De’ suoi più fidi schiavi
Destinati a servirvi, a cui potete (si inchina
Da padroni ordinar come a Francesi, e parte)
Bel. Osserva, anche le donne! Oh! i bei paesi!
Ali. ( È desso : lo ravviso. . . ( entrano le donne )
Oh! mio caro Volmar !)
Fior (vedendo Belf.) (Ah! chi mai vedo?
Mio marito è colui ! )
Bel. ( a V olmar ) (Giovani e belle
Son per certo costor . se corrisponde
A quel che appar di fuor quel che s’ asconde. )
Ragazze, avvicinatevi ,
Non abbiate paura.
Ali. Un altro affetto
Inspiran gli Europei.
V ol. ( sorpreso ) Qual voce è questa ?
Bel. ( a Fiorina ) E voi così modesta ?
Così muta , o carina ?
Fior. * Usa io non sono
Ai vostri complimenti.
Bel. Yolmar! (maravigliato)
Voi.
Ficr. e Ali.
Belfior !
( Arte e scaltrezza )
Voi
Bel.
Bel. e Voi. (in disparte )
Voi . Ho inteso.
Ah ! senti.
Ho sentito
• • •
Voi.
Bel .
Fior.
Ali.
Voi.
Bel.
a a
V ol. e Bel.
PRIMO,
Àlina . . .
Fiorina.
Belfiore è colpito.
Commosso è Yolmar.
Oh! cara!
Oh ! assassina !
Ma no, non può star.
È un sogno , un delirio
D’ acceso pensiero.
a 4
Ali.
Fior.
Voi .
Ali.
Bel.
Voi
Bel.
Voi.
Bel.
a a
Ali .
a a
Bel.
Voi.
tua voce a me mi toglie.
Bel.
Voi
Insiem si consultano.
Non credono al vero ,
Lo strano mistero
Non sanno spiegar.
e Bel. Siam pazzi davvero,
Da farci legar.
Sì turbati , o cavalieri ,
Sì commossi rimanete?
Da stranissimi pensieri
Occupati ci vedete.
La
Mi spaventa il tuo parlar.
Il mio bene ...
La mia moglie
Di vedere e udir mi par.
È la solita follia
DelP accesa fantasia.
Che dovunque si figura
Quel che suol di più bramar.
Ah! foss^ ella in sepoltura!
La potessi ancor trovar !
a 4
Sì , ragazza, a te d’ appresso
Mi credeva a lei presente ,
i3
4
Fior.
A li.
Fai.
Bel.
Ali.
Fior.
lrol.
Bel.
FoL
Ali.
Bel.
Fior.
Bel
Voi.
A ss.
Voi
Bei
ATTO
_ .. . terribilmente
E .1 mio cor soavei?lenle
Cominciava a palpitar.
(Me felice! è °Snor Io s,esso
Mi si svela apertamente.
È un prodigio veramente
di’ io prosegua a simular. )
Deb! mi scopri il tuo sembiante!
Ch’io ti vegga almeno il muso!
Pio , Signor dell’ India T uso
Pion vuol tanta libertà.
Europei, Francesi siamo.
Di più comodo godiamo:
Men gelosa e schizzinosa
È in Europa la beltà.
"V ia ! li svela.
Olà ! rispetto.
"Via quel velo. . .
Pio .. . (gli dà uno schiaffo )
Cospetto !
Se tu picchi a questo segno ,
Sei mia moglie in verità.
Così nobile contegno
Più sospetto ancor mi dà.
SCEPiA Vili.
A ssan con seguito e detti.
. . » ^
La Regina a sè vi appella,
L’ udienza a voi concede :
La sua guardia al regio piede,
Cavàlier , vi guiderà.
Vieni, andiamo.
Addio , mia bella.
Fo fatica a uscir di qua.
PRIMO
i5
Fol.
Bei.
Jii.
Fior.
Tornerete, ci vedremo
In più prospero momento:
Di quel vel l’impedimento...
Tosto o tardi sparirà.
( S’ egli è desto o addormentato
Il mio spirto affé non sa. )
Ci vedrete, torneremo
In più prospero momento ,
E del vel l’ impedimento
Forse allor si leverà
( Quest incontro K • .
v v disgraziato
Più nessun
Forse alcun
disturberà
5
SCENA IX.
Sei de e Coro } Grandi del Regno.
E fia ver quanto udii ? Dunque deluso
Sarà Seide appieno ?
Sento che già il furor m’ invade il seno.
Ingrata! in me un sostegno
Trovato avresti al vacillante regno.
E tu , crudele Alina,
Sprezzi il mio vivo ardore,
Non curi, ingrata, i teneri
Sensi di questo core.
Un altro... al sol pensarlo io sento
Aggh iacciarmi, avvampare in un momento.
Dunque invan ini lusingai ,
Fu un inganno la speranza :
No per me, per me giammai
Il suo core palpitò.
Amici , udiste ?
ifi ATTO
Traditi siamo ;
A un vii straniero
Ceder dobbiamo:
Oggi sul trono ascendere
Golconda il mirerà.
Coro Oggi la spada vindice
Sui traditor cadrà.
Sei. Yoi lo giurate.
Coro Unanimi
Noi ti giuriam vendetta.
Sei. Yi leggo, o magnanimi,
Sul ciglio lo sdegno
Che al vile disegno.
Yi ferve nei cor.
Ad ira sì nobile
L’ effetto risponda;
Si salvi Golconda ,
Il trono , P onor.
Quell’ anima fiera
Mi provi spietato;
Lo esige , lo impera
L’ amor oltraggiato:
Domare quel core
Saprò col terrore;
L’altera pentita,
Punita sarà, h
Coro Lo scettro dell’ India
Paventi la perfida ,
Invano lo spera.
Silenzio : non perdaci
Incauto furore :
Dal soglio precipiti
Nel primo squallor.
partono.
PRIMO
*7
SCENA X.
Sala d’ udienza del Regio Palazzo.
Al suono di lieta musica di filano le guardie india¬
ne. Si canta un inno di gioja. Esce A lina in
mezzo al suo corteggio , e accompagnata da Fio¬
rina ascende sul trono. Sono quindi introdotti
V olmata Belfiore e un drappello di Francesi.
Coro dì Grandi del regno.
Fra quante il mar dell’ India
Ampie città circonda ,
Bella sei tu, Golconda,
E sarai bella ognor \
w Non perchè il sol vagheggia
55 Il tuo gentil sembiante ,
» E qual diletta amante
99 Torna di gemme e fior$
» Ma sol perchè benefica ,
» Donna non già , ma diva,
95 Del suo favor ti avviva
99 Ti bea del suo splendor.
' 9* Spenti di guerra i fulmini
95 Posano appiè del trono \
95 Danzan de’ sistri al suono
55 Pace. Concordia, Amor. y>
V ol. Questo, o regina, di mia vita io stimo
11 dì più bello, in cui degnato io sono
Dal mio Sovrano all’ alto onor d’ offrirti
Patto di stabil pace ,
E pegni a darti d’ amistà verace.
Ali. Grata in mia reggia, o Duce,
Mi è la presenza tua.
Voi ( Cielo ! )
Ali. Inviarmi
Il tuo re non poteva ambasciatore
Più gentile di te.
V ol, ( Per qual portento
i8 ATTO
Ogni voce eh’ io senio
È voce del mio ben?
Bei. ( Qui certa men le
Ci entra stregoneria. )
Ali. Siedi, ed esponi.
Fior. ( È commosso. )
sili. (Non sa quel che si pensi.)
Voi. L* anglia nemica ed il fero
Sultano di Missur ambo il tuo regno
Minacciano assalir, e aspirar quindi
Al dominio degl’ Indi. A te la Francia
Offre scudo e difesa, ove del paro
Scudo e difesa a lei prestar consenta
Tu nelle sue querele.
si li. Io son contenta.
Voi. Della felice lega
Il foglio testimon ecco segnato
Dal mio Sovrano.
Ali. Il mio regai sigillo
Mallevador sarà che i sacri patti
Si manterran fra noi. ( scende dal irono )
SCENA XI.
Salde , Duci e Popolo.
Sei. Ti arresta.
Tutù con Ali. Quale ardir!
Sei. Segnar non puoi.
Sei. e Coio . No, tu non puoi : lo vietano
Le nostre sacre leggi.
Tal diritto ai re sol debbesi:
Iln re tu prima eleggi ,
E santa e irremovibile
La lega ei fermerà.
Tutti con A lina.
Che ascolto ?
Ali. ' Ebben sospendasi
Fino alla nuova aurora.
PRIMO
Sei. Che dici ? E indugi ed esili?
E sei perplessa ancora ?
Oggi giurasti scegliere,
11 regno intier lo sa.
Ali. Audaci 1 e me costringere
In questa guisa osate ?
Regina io son : tremale,
Libera io son di me.
Posso punire i perfidi
Anzi eh’ io scelga un re.
Bel. ( Brava davvero 1 )
Fior. ( Io palpito. )
Foì. ( Ammiro il suo coraggio. )
Sei. ( Ardir. ) Se i grandi insistono
A te non fanno oltraggio:
Desio del patrio bene
Cotanto osar li fa
Coro Scegli , deb ! scegli.
Ali. ( dopo aver meditato ) Ebbene,
Pago il desio sarà.
« Ma rispettar V eletto
99 Giuraste, io vel rammento.
Sei. e Coro w E ognuno al tuo cospetto.
Rinnova il giuramento.
Ali. w Udite, tutti, udite:
È sposo mio . . . Volmar.
Voi. Io !
Bel. Pollar Bacco !
Sei. Oli rabbia!
Voi. Io !
Tutti Lui !
Fol. Che dir? che far?
Tutti
Ali. (Tace sorpreso e attonito,
Fior. Dubbio, sospeso, incerto.
Ah ! se lo tenta il serto
Degno di non è. )
20
Voi.
Bel.
Voi .
Bel.
Sei.
Coro
Mi.
Voi.
Sei.
Ali.
Voi.
Sei .
Coro
Ali.
Sei.
Ali.
Fior.
Bel.
Voi.
ATTO
( Perchè sorpreso e ottonito ?
Perchè sospeso e incerto?
Sprezzo dell’India il serto,
Idolo mio , per te.
Se tu disprezzi il serto ,
Prendilo almen per me. )
(Sfogo al furor che m’agita,
Varco si lasci aperto.
Ella avvilisce il serto ,
Dritto a regnar peidè. )
Ca vallerei ebben ! tacete ?
Quai pensieri in cor volgete?
Ah! Regina!.».
Indietro, insano
Mal tu aspiri alla sua mano:
Non fta mai che di Golconda
Salga al trono uno stranier.
Temerario!
E chi potria.
Se il volessi, a me vietarlo?
Io.
Noi tutti.
Alcun non sia.
Che si attenti d’ insultarlo
Esca ognun.
Tu più non puoi
Imperar , far forza a noi.
De’ Bramini al gran consiglio
Sen richiama il regno intier.
Ah ! felloni !
Qual periglio!
Che furfanti!
( ad Ali. ) Non temer,
I diritti del tuo soglio
Manterrà 1’ onor francese.
Punirem lo stolto orgoglio
Dell’ indegno che t’ offese.
Prodi, all’ armi, e la regina
Vi accingete a sostener.
PRIMO 21
(I sold . francesi si avanzano e circonda Alma che
si ritira dalla diitla in mezzo a loro . Seide e i
suoi partig. si schierano alla sinistra. Il Popolo in
fondo alla scena in atto di sorpresa e di spavento.)
Tutti
Sì, 1’ onore di un trono oltraggiato
Vendicato - sarà dalla spada :
Sì, tremendo sui perfidi cada
Della Francia , , -ir,
n , ,io sdegno e il iuror.
Di Oolconda &
( Più che mare dai venti agitato
È turbato - sconvolto il mio cor. )
Fine del primo atto ,
SCENA PRIMA.
Padiglione come prima.
Fiorina da una parte , Coro di schiavi dalT altra.
Fior.
J— < COSI?
Coro
Son desti aucora.
Ma ben presto - dormiranno,
Se di questo - ancor berranno
Soporifero li cor.
Fior .
Fu la dose sufficiente:
A guardar tornate ancor. ( il Coro
( Più d“ Alina impaziente rientra )
Della prova preparata,
Quasi quasi innamorata
lo mi credo di Belfior. (rit. il Coro)
Coro Piano, piano, zitti, zitti,
Ottenuto abbiam P intento}
Più non possono star ritti,
Già cominciano a dormir.
• •
Tutti Con*1 corr1 sul momento
o o
La Regina ad avvertir.
Fior. Or che dormon, recati
Sian nel giardin segreto che sapete,
Pian pian più che potete. - A travestirci
Quindi voliamo tosto ,
E troviamoci tutti al nostro posto.
La regina è già in pronto... andiamo... andiamo.
Se la cosa riesce, come spero,
La scena sarà comica davvero. (partono
velocemente )
SECONDO
SCENA II.
La decorazione rappresenta un paesello di Proven¬
za: un boschetto è da un lato, dall’altro una ru¬
stica abitazione, di fronte un torrente attraversato
da un ponticello} in lontano poggi e colline.
Voi mar è coricato sovra un sedile cT erba aW ombra
dei boschetti : a poco a poco si sveglia , sorge e
guarda intorno maraviglialo.
V ol. In qual luogo son io?
Come vi giunsi ? Addormentato io m’ era.
In ricco appartamento . . .
Mi trovava in Golconda... ed ora?... ed ora? ..
Non so ben s’ io son desto , o dormo ancora.
Ma no, non dormo... Io veggo
Splendere il sole... mormorar fra i rami
Sento placida 1’ aura, e franger 1’ onde...
Sulle ridenti sponde
Della Durenza io sono... Ecco il villaggio
Della tenera Àlina... Ecco il boschetto
Conscio de’ nostri amori... ( odesi da lontano
I tlauti de’ pastori, musica pastorale )
E delle gaje foroselle io sento
I giocondi concenti... Oli mio contento 1
( un Coro di villani provenzali attraversan
i poggi e le co-lline )
Coro Andiam, cogliamo i grappoli
Del bel settembre onore :
Su i colli Amor ci seguiti,
Con noi veiidemmii Amore !
Qualunque festa è insipida
Laddove Amor non è
Voi. Oh! come dolce all’ anima
Suono gentil mi scendi!
Degli anni miei più teneri
Il sovvenir mi rendi}
Del primo amor rinascere
Fai la speranza in me.
ATTO
*4
SCENA III.
Alìna in abito da villanella si presenta sul ponte
con un panierino al braccio .
Voi.
All
Tro
Ali .
Voi.
Che veggo? oh ! qual gentile
E vispa villanella il ponte varca
Sovrapposto al torrente? In questa forma
Alina mi apparia... Yeggiam... Si appressa.
( Alina viene incontro a Colmar tutta lieta
Buon dì , caro Volmar. e contenta )
Oh 1 Alina... È dessa.
Sei pur tu che ancor rivedo ?
Tu mia vita ?... Ah ! sì , sei quella...
Deh ! mi abbraccia... mi favella...
Di’ eh’ io veglio e sono in me.
Se tu vegli ?.. A te lo chiedo.
S’ io son quella?... Osserva bene.
Donde nasce, donde viene
Lo stupor eh’ io scorgo in te ?
Non rammenti, core ingrato,
Quando qui su questo prato...
Mi dicevi tante cose...
Tutte tenere, amorose...
La mia man così stringevi ,
Questo anello mi porgevi,
Mei donavi qual sincero
Testimonio di tua fè.
Questo anello!... ah!... è vero,
Il mio core a te lo diè.
e vero
a a
Voi . Lo conosco , mel rammento \
Pegno egli è d’ amor costante}
Ciel , s’ io sogno in questo istante ,
Più non farmi risvegliar.
SECONDO 25
Ali. (Lo ravvisa... Oh mio contento!
Sei rammenta... Oh lieto istante !
Ah! lo trovo ancor costante }
Ah ! di più non so bramar. )
Ma sei'turbato e mediti?...
Ti penti del tuo dono?
Io te lo rendo.
Voi. Ah! tienilo.
È tuo coni’ io lo sono.
Ali. E sposo mio sarai?
E vivrai meco ognor ?
Voi. Non ci lasciam giammai :
Ci unisca eterno amor.
a a
Restiamo , o mio bell’ idolo,
Uniti ognor restiamo :
Viviamo, insiem , quai vivono
Due fiori in un sol ramo:
Di due formiamo un’ anima ,
Di due formiamo un cor.
( partono insieme per la via del colle )
SCENA IV.
Interno di una casa rustica.
Fiorina vestita da villanella. Coro di provenzali che
portano Belfiore addormentato e vestito da villano .
Fior. Entrate , e piano piano
Adagiatelo qua. Comincia aneli'’ esso
A scuotersi un tantino:
A svegliarsi del tutto egli è vicino.
lo adagiano sovra un rustico scanno presso un
tavolino , sul quale è un fiasco ed un hicch. )
Vedete !... Ei già si muove ...
ATTO
Sbadiglia, si contorce .. Usiamo ogni arie
Per ben rappresentar la nostra parte.
( il Coro si ritira. Fior, siede in disparte «
v prende una conocchia , e fila cantando )
O donne , è trista cosa
Trovarsi ognor vicino
Un uom eh*' è dato al vino .
Che dorme notte e di.
Bel ( svegliandosi ) Yolmar !...
Fior. ( Si desta.
Seguitiamo. )
Bel ( ancora shalord. ) Ove son?... non ho più lesta.
Fior. Da che son fatta sposa
Di questo bevitore,
Arrabbio a tutte Tore,
Mi annoio notte e di.
Bel. ( avanzandosi ) Corpo di Bacco !
Conosco la canzone...
Fioriti a !
Fior. Alfin ti svegli ubbrTacone !
Bel. Cospetto ! sei mia moglie,
O il diavolo in persona ?
Fior. Scimunito!
Lo vedrai coll’ effetto ( sorge minacciandolo
Bel. Olà 5 dico, rispetto, colla conocchia)
O con questa mia spada... Come? che?
La mia spada dov’ è ?
Il vestito , il cappello ..
Fior. Picco la spada ,
Scimunito buffone ! (battendolo colla conocch.)
Bel. Ajulo! ajuto! ( esce il Coro )
Coro Che strepito! Che fu?
Sempre schiamazzi tu - quand’hai bevuto?
Bel. Bevuto !... sì... ma come,
Perchè mi trovo qua?... chi siete voi?
Coro Siamo i vicini tuoi...
Non ci conosci più?
Bel. Che fosse un sogno
Golconda, l’ambasciata...
I vascelli, l’armata - il grado mio?...
SECONDO 27
Coro Tulio, tulio hai soeualo.
f o
Bel. Ah ! mal venga a costei che mi ha sveglialo.
Io sognai die, disperato
Di una moglie malandrina ,
Me ne andai, mi fei soldato,
Militai nella marina.
Ma cospetto! il mio valore
Da per tutto fé’ rumore:
Dai nemici , dai corsari
Liberai le terre e i mari,
E nell’ Indie veleggiai
Col francese ambasciator.
C e Fior. Oh! i bei sogni che tu fai!
Ah , ah, ah ! tu sogni ancor.
Bel. Questa strega , appena intese
La fortuna a me toccata ,
S’ è partita dal paese ,
A Tolone si è imbarcata}
Ma fu presa per la via
Da un corsar di Barberia :
In Algeri fu venduta,
INolte e giorno ben battuta,
E la pelle presto presto
Per fortuna ci lasciò.
C e Fìoj'. Anche un sogno, un sogno è questo...
Bel. Ah! perchè non si avverò?
In Golconda io mi trovava ,
In cuccagna io mi credea :
Che bocconi eli’ io mangiava !
Che bottiglie eh5 10 bevea !
Ouelle care Golcondesi
Eran meco sì cortesi ,
Ch’io di lor£~-andava matto,
Che un serraglio ne avrei fatto...
Ma mia moglie sul più bello
Mi è venuta a risvegliar.
Qua la fiasca, qua il bicchiere,
Tutto il giorno io voglio bere}
2.8 ATTO
Fino all’ alba di domane
Vo’ dormire, vo’ sognar.
Adorabili Indiane,
Yi potessi ritrovar 1 ( partono )
SCENA Y.
Sala come nell’ atto primo.
Alina è condotta fra le guardie: e dopo che queste
si sono allontanate , esce Assali.
Ali. «Che veggo? in queste mura
«Fra’ miei nemici Assan ?
Ass. «Deh ! perdonate,
«Infelice Regina. Io fui costretto
«A piegarmi al Visir} ma del mio fallo
«Tutto il rimorso io sento, e a farne ammenda,
«Lo giuro al vostro piè, disposto io sono.
Ali. «Sorgi, e pensa a mertar il mio perdono.
Ass. «Disponete, o Regina:
«La mia vita vi é sacra.
Ali. «Odi...
Ass. «Tacete:
«Giunge il Visir.
Ali . «Fatale inciampo !
Ass. ”Cn solo
«Mezzo rimane, ed a tentarlo io volo, (parte)
SCENA VI.
A lina e Seide.
Sei. Il sacro de’ Brami ni
Venerabil consiglio ha pronunciata
La tua sentenza. Di Golconda il serto,
Da te disonorato,
A miglior fronte in questo giorno è dato.
Ali.
Sei.
Ali.
Sei.
Ali.
Sei.
Ali.
Sei.
Ali.
Sei.
Ali.
Sei.
Ali.
SECONDO 29
Alle sventure avvezza,
Io so sprezzarle. Volentieri io cedo
Ad altra man lo scettro , e a’ pat rii lidi
A viver tornerò contenta e lieta.
No : tu non puoi partir.
Come! Chi ’l vieta ?
Io.
Tu! Che ascolto? E quale,
Qual dritto hai tu, superbo.
Sulla mia libertà?
Dritto maggiore
Non v’ ha del mio.
Chi te lo diede?
Amore.
Io t’ amo , Alina, io t’ amo
Più che dell’ India il trono :
A le di nuovo il dono
Se ottengo il tuo bel cor.
No, più regnar non bramo
Sovra tradito soglio :
Doni da te non voglio,
Sp rezzo il tuo vile amor.
Pen sa che t’ amo, e sai
Di che capace è amor.
Pietoso ti sprezzai ,
Ti sprezzo irato ancor.
Da un tuo detto sol dipende
Il destin de' giorni miei:
Se il tuo core a me s' arrende,
Se s’ arrende, degli Dei
Non invidio in ciel la sorte :
Tutto, Alina , io trovo in te.
Folle sei , se ancor pretendi
Soggiogar gli affetti miei:
Alle preci invan discendi }
Folle sei , sì, nè gli Dei ,
Nè T aspetto della morte
Potrà il cor cangiare in me.
( Odesi strepito di anni e tumulto lontano )
3 o
ATTO
Sei.
Qual
tumulto !
Ali .
Qual fragore 1
L’
alma invade un gel d’ or
Sei.
Che
tradito io sia ?
SCENA VII.
Assan e detti.
Ass.
Deh ! corri.
Già terribile il francese
Tutta invade questa reggia \
Su lei morte e orror passeggia.
Ad.
Giusto cielo 1 aita 1 aita !
Ahi di me che mai sarà?
Ass.
Il Duce chiede...
Sei.
Invano,
Invan gli estrani audaci
Tentano a te uno scampo-:
Della mia spada un lampo
Disperderli saprà.
L’affido a te: (ad Ass.) de’ perfidi
Io volo a trionfar, ( fa per sortire , poi
Prigioniera iti queste mura , ritorna)
Vile schiava, languirai :
La pietà , che allor vorrai ,
Ricusata a le sarà.
AH * Sopportar la mia sventura
Coraggiosa mi vedrai :
Nè sperar eh’ io scenda mai
A implorar la tua pietà. ( Sei de parte
frettoloso )
SCENA Vili.
Assan , Alina , indi il Coro dei Schiavi .
Ass. lo cominciai P impresa,
I Francesi avvertii.
Ali. Deh 1 fu la compì,
Toglimi a questo stato*.
SECONDO 3i
A ss. Ah ! custodita
È d’ armati ogni via.
Ali. Nè mi è dato fuggir? di me che fia ? ( accorr . i
Ali. e Ma più presto, ma più forte Cortig spao. )
Coro Tuona il fulmine guerriero...
Già già scuotonsi le porte...
Già il nemico inoltra altero.
SCENA ULTIMA.
Entrano i Grandi del Regno, alla cui testa è Colmar,
seguito da soldati francesi , fra’ quali è Seide av¬
vinto di catene: il resto della scena è ingombra
dai soldati.
Grandi Viva Alina! viva Alina!
Ali. Oh! contento!
Sei. (Oh! mio furor!)
Voi. Tu sei salva... sei regina ..
e Fior. Ecco in ceppi il traditor.
Ali. Oh me beata ! del piacer 1’ eccesso
Confonde i sensi miei :
A me pietosi i Dei
Qui vi recar, stranieri illustri} salva
Oggi Alina è per voi.
Di così bel valor, di tal vittoria ,
Eterna nel mio cor fìa la memoria.
Se dell’ India io torno al soglio
Sol lo deggio al tuo bel core}
E per te di vivo ardore,
Per te Alina avvamperà.
Degno sei di tanto affetto,
Degno sei di fedeltà.
Vieni, ah sì! mi stringi al petto:
Gioja egual per me non v’ ha.
Gli altri Amore altin trionfi,
Accenda i vostri [ietti:
Fu giorno di diletti
3i ATTO SECONDO
Ali. Ali no ! non posso esprimere
L’immenso mio contento,
In così bel momento,
Che più bramar non so.
L’ amor che stringe 1’ anime,
Non ci divida mai...
Tu sol per me vivrai,
10 per te sol 'vivrò.
Gli altri Fu giorno di diletti
11 giorno che spuntò.
FINE.